31 marzo 2010

Godflesh

Genere:Industrial Metal
I godflesh gruppo industrial metal,fondatosi a Birminghan nel 1988.
Il gruppo è riconosciuto anche per essere stato uno dei primi a fondare il post metal.Il loro sound metal risulta davvero potente e innovativo per gli anni.Justine Broadrick,fondatore del gruppo,proviene da una band di grande calibro(Napalm Death)quindi possiamo immaginare l'esperienza sonora dei Godflesh.Il gruppo si sciolse nel 2002 e si pensa ad un'eventuale riunione nel 2010.Durante questa pausa Broadrick non smette mai di stupirci creando la band ambient/drone Jesu.I godflesh sono riusciti a rimanere nella storia non solo per l'invenzione di un genere,ma anche per la potenza dei loro album e per il loro sound;forse innovando anche l'industrial.Il loro primo Ep è sicuramente una delle creazioni piu' importante dei Godflesh.Negli anni successivi sperimenteranno con sonorita' piu' dub industrial finendo come si puo' sentire dall'ultimo strepitoso album Hymns in sonorita' piu' metal e complesse.Una band che merita veramente di essere apprezzata.
Voto:4 ½/5

Discografia 
Godflesh (1988) 
Streetcleaner (1989)
Cold World (1991) 
Slateman (1991)
Slavestate (1991)
Pure (1992) 
Merciless (1994)
Selfless (1994)
Crush My Soul (1995)
Songs of Love and Hate (1996)  
Us and Them (1999)
Messiah (2000)
Hymns (2001) 

Album essenziali:Godflesh,Streetcleaner,Pure,Hymns



20 marzo 2010

Baarìa (Giuseppe Tornatore 2009)

Genere:commedia/drammatico
150 min
Italia/Francia
Con:Francesco Scianna,Margareth Madè,Aldo Baglio,Paolo Biguglia,Laura Chiatti,Ficarra e Picone 
Musiche di Ennio Morricone
Scritto e diretto da Giuseppe Tornatore


Il film nonostante fù presentato alla mosta di Venezia,non ricevette alcun premio.Giuseppe Tornatore ripercorre la storia di Bagheria,la sua citta' natale,attraverso ricordi e visioni.La fotografia e le inqudrature sono inaspettatamente surreali:si crea un'atmosfera onirica,quasi alla Fellini.Molti infatti sono i riferimenti al regista di Rimini:le locandine trovate nelle strade,i riferimenti tecnici dovuti a determinate inquadrature,e anche delle vere e propie citazioni.Vedendo questo film con un certo pregiudizio,devo invece dire che il film mi ha colpito molto;non solo per le citazioni a Fellini ma anche per buona struttura narrativa.La buona sceneggiatura aiuta il film ad essere interessante.Ottimi anche i due protagonisti interpretati da Francesco Scianna e Margareth Madè.La storia di Baaria ripercorre la vita di un giovane ragazzino,cresciuto presto decidera' di far parte di un partito politico e di portare avanti l'ideale comunista.Nonostante tutti i problemi dovuti alla mancanca di soldi,e quindi un mantenimendo della famiglia molto difficile,continuava a portare avanti i suoi ideali.La trama non mi ha colpito parecchio,sebbene ben curata e molto scorrevole.Quello che è interessante del film è ben altro:le scene molto simboliche,e anche le metafore rendono tutto molto significativo.Tornatore riesce anche a scavare nella vecchia Sicilia con le sue usanze.Una Sicilia forse fatta di gente molto ignorante e di un'educazione non troppo curata.In alcune scene si puo' notare come il fanatismo di quei tempi era davvero ridicolo.Tante sono state le cose che mi hanno urtato parecchio,questo mi porta infatti a non considerarlo molto piacevole.Le scene di animali uccisi potevano essere anche evitati.Infine la scena della trottola forse è la piu' importante.Quando vedremo nel finale tutta la metafora del passato trovatosi nel presente,lo spettatore si trova davvero spiazzato;io stesso non mi aspettavo un finale cosi'.Un passato che ormai non puo' essere piu' compreso e apprezzato dalla gente di oggi;vedremo anche le strade molto affollate dovute a una politica molto ridicola(notare infatti l'assessore urbanistico cieco).Bellissima anche la scena dove si incotrano per strada il padre e il figlio tutti e due bambini,e appartenenti ad un'epoca diversa.Presto infatti il bambino che rappresenta il passato si troverà in grave difficolta' a stare nella citta';nel mondo del presente.Tutto questo non va visto con molti criteri,ma si deve prendere tutto come una metafora.La trottola che alla fine si rompe,con dentro la mosca ancora viva,sta a indicare che nonostante la citta' sia morta,ci sara' sempre vita e speranza.Lo stesso Tornatore forse è rappresentato dalla mosca stessa.Nonostante il film in certe parti irriti,e comunque fatto bene e molto curato.
Voto:2 ½/5
 

19 marzo 2010

Man on the moon (Milos Forman 1999)

Genere:biografico,comico
118 min
Usa
Con:Jim Carrey,Danny DeVito,Courtney Love,Paul Giabatti,Vincent Schiavelli
Scritto da Scott Alexander
Diretto da Milos Forman


Il film presentato a molteplici festival vinse l'orso d'argento per il miglior regista,e premio come miglior attore(Jim Carrey).Man on the moon é una biografia di Andy Kaufman,un comico capace di fare performance molto particolari e originali.Nei suoi spettacoli rendeva tutto surreale,e amava spiazzare il pubblico.Organizzava incontri di wrestling,schiaffi in diretta,litigi con il pubblico;tutto programmato.Ha reso la sua comicita' cosi' insolita che non si riusciva a capire cosa fosse vero e non.Inoltre era un tipo molto particolare:faceva sedute di meditazione trascendentale,era contro ad ogni tipo di comicità(infatti lui non si considerava un comico ma uno showman),diverse volte gli venivano proposte sitcom e spettacoli di grande fama,ma lui rifiutava.Tutto questo pero' l'ha portato a svariati problemi.Il pubblico incomincio' ad odiarlo,e fù cosi' che inizio' a perdere entusiasmo.L'idea di fare una comicita' particolare per un attimo la perse.Tutto questo perchè il mondo hollywoodiano voleva le stesse cose e i soliti comici(ma ancora oggi è cosi').In realta' nn si sa neanche chi sia Andy Kaufman:Tony Clifton,un personaggio inventanto da lui,era in realta' lui stesso.Tony Clifton era un casinista,dovunque andava insultava e provocava il pubblico.Quest'ultimo pero' certe volte veniva interpretato anche dal suo socio,pertanto non si sa quando era lui o no.Alla fine quando il mondo dello spettacolo gli cadde addosso,iniziarono una serie di vicende molto negative per lui:mentre il pubblico lo odiava,fu cacciato sia dalle sedute meditative che dalla serie televisiva Taxi.Per ultimo gli venne un tumore ai polmoni molto raro.Nessuno gli volle credere dopo tutti gli avvenimenti accaduti.Mentre loro se la ridevano,lui era davvero triste,anche se scherzoso fino alla fine.Prima della morte fu accontentato per un ultimo spettacolo,qui andato a buon fine.Ovviamente ci sono misteri anche sulla sua morte,infatti alla fine del film si vede Tony Clifton che và in scena,ma forse è solo un imitatore o chissà chi.Lasciando da parte la vera storia di Andy Kaufman,il film è realizzato davvero magistralmente;riesce a far emozionare e commuovere.La performance degli attori è ottima,specialmente quella di Jim Carrey.La storia è fatta cosi' bene che sembra quasi quella vera.La somiglianza Carrey/Kaufman è davvero incredibile.Milos Forman riesce a fare una biografia di un grande artista,aiutato da una splendida sceneggiatura e un'ottima fotografia.Bravo a mettere insieme comicita',con momenti drammatici.Quello che accadeva al pubblico di Andy Kaufman succede qui allo spettatore,il regista è riuscito a trasmettere il vero obiettivo del comico;rendendo il film molto weird.La lentezza della narrazzione riesce a rilassare e far scorrere molto piacevolmente questa splendida biografia di un artista che alla fine,è riuscito a diventare una leggenda.
Voto:3 ½/5

15 marzo 2010

Hollywood Party (Blake Edwards 1968)

Genere:comico
Durata 99 min
Usa
Scritto da Blake Edwards,Tom Waldman, Frank Waldman
Musiche di Henry Mancini
Con Peter Sellers,Claudine Longet
Direto da Blake Edwards
  
Hollywood Party è considerato uno dei film piu' divertenti e meglio riusciti di Blake Edwards.A mio parere anche uno dei migliori della coppia Sellers/Edwards.Peter Sellers lavora con il regista fin dalla Pantera Rosa che ha reso noti entrambi.Sellers dal mio punto di vista è uno dei migliori attori comici esistenti nel mondo del cinema.Purtroppo poco conosciuto ma forse meglio cosi'.Anche io fino a qualche tempo fa non ne sapevo l'esistenza,ma grazie a Woody Allen lo conobbi in Ciao Pussycat.La comicita' di Sellers è molto strana ed esilarante;é riuscito a creare uno stile tutto suo,propio come Woody Allen.Il suo modo di fare comicita' è molto sarcastico.In Hollywood Party lo vedremo nei panni di un'indiano che per sbaglio verrà invitato ad una festa Hollywoodiana.Trovatosi qui ne combinera' di tutti i colori,e capiteranno eventi a dir poco bizzarri.Personalmente il film mi ha sorpreso molto.Non mi aspettavo un'atmosfera cosi' surreale.Quello che accadra' alla festa,e a Sellers,è davvero molto onirico e stravagante.Il film è molto comico e con scene davvero divertenti.La comicita' di Sellers è lenta ma efficace.La parte iniziale del film infatti è molto flemmatica.Ma presto,soprattutto dopo la meta' del film,succedera' l'impossibile e il finimondo.Le continue gaffe,fanno della pellicola una continua denuncia verso il mondo di Hollywood.Un manifesto contro un mondo di ricchezza e idiozia,che in questo caso continua incessantemente a prendere in giro.Una buona fotografia e ottima sceneggiatura aiutano al film ad essere molto ammirevole.E per finire Sellers riesce anche quasi a far commuovere con la storia d'amore che avra' con una cantante francese conosciuta alla festa.
Voto:3/5



The private life of cat (Alexander Hammid e Maya Deren 1945)

Genere:sperimentale
Durata 23 min
Usa
Diretto da Alexander Hamid con la collaborazione di Maya Deren

Protagonisti di questo corto sono i gatti.Il regista ripercorre la storia di due gatti che avranno dei cuccioletti.Tutto il film è incentrato su questa storia.Per quanto puo' sembrare realistico e scontato,il film ha un'atmosfera molto sperimentale e i gatti sembrano dei veri e propi artisti.L'arte in questa pellicola è propio la natura,che puo' stupire e sorprendere.La regia è davvero ottima,come sempre in Maya Deren,le riprese e il bellissimo bianco e nero creano una fotografia surreale.Fantastica anche la narrazione della storia.Quasi tutto è dovuto alla naturalezza delle vicende,niente trama e sceneggiatura;tutto molto innato.
Voto:3/5

14 marzo 2010

L'amante del prete(Georges Franju 1970)

Genere:drammatico
82min
Francia
Con Francis Huster,Tino Carraro,Gillian Hills,Fausto tozzi
Scritto da Sandro Continenza
Diretto da Georges Franju

Georges Franju è un cineasta molto particolare.Questo film è tratto dal romanzo di Emile Zola La faute de l'abbé Mouret (La colpa dell'abate Mouret) che poi sarebbe anche il titolo originale del film,ma gli italiani devono essere sempre alla moda dei tempi.In questo film la tematica del regista è quella della religione.Il protagonista,che sarebbe un giovane prete molto sensibile e introverso,presto rischiera' la morte per colpa di un voluto eccesivo digiuno.Così trovandosi in una villa,senza memoria,si innamorera' di una ragazza che l'assiste.Una religione che disprezza la donna,come se fosse il peccato piu' infernale.Nel film si avverte un forte messaggio anticlericale,di una donna tentatrice e di una religione retriva.Ancora una volta una denuncia contro la falsa religione e il fanatismo clericale.Franju nel film sfiora il surreale e porta avanti un tema molto difficile da controllare ma reale.I fatti accaduti risultano molto blasfemici,e la lentezza e il disdegno rendono tutto molto irritante.Franju non riesce pero' a portare avanti nel film il tema in maniera drammatica.Da un regista come lui ci si aspettava di piu'.La sceneggiatura non sembra molto azzeccata ma comunque efficiente.La fotografia a tratti sembra interessante ma non esalta piu' di tanto.Un film mediocre del regista,dove il tema in qualsiasi modo si percepisce.
Voto:2 ½/5 

Centochiodi (Ermanno Olmi 2007)

Genere:drammatico
Durata:92 min

Italia
Con Raz Degan,Luna Bendandi,Andrea Lanfredi
Musiche di Fabio Vacchi
Fotografia di Fabio olmi
Scritto e diretto da Ermanno Olmi


" Se mi guardo indietro vedo solo pagine di carta.....Ma tutti i libri del mondo non valgono un caffè con un amico"
"Le religioni non hanno mai salvato il mondo"
" Forse è Dio che deve rispondere di tutti gli orrori del mondo, un Dio che non ha salvato neppure suo figlio dalla croce".

Centochiodi è un film presentato fuori concorso al 60° festival di Cannes che vinse solo il premio Film Commission Torino Piemonte.La pellicola è stata girata nei pressi dell'universita' di Bologna e Mantova,sulle rive del Po.Il film inizia con un professore che dopo aver fatto un gesto di ribellione contro la religione,abbandona definitivamente l'ateneo e distruggendo le traccie della sua identità andrà a vivere nelle rive del fiume Po.Qui iniziera' a  instaurare rapporti  con gli abitanti del villaggio,trovando la semplicita' della vita e il contatto con la natura.Il film si apre con una scena davvero memorabile:quella dei 100 incunaboli sacri trafitti dai chiodi.Un'idea molto geniale a mio parere.Le riprese sono davvero molto interessanti e a volte anche la colonna sonora.La scena dove il professore pensa al suicidio sul ponte del fiume é davvero ammirabile,la musica in sottofondo sembra quasi come Ligeti nell'odissea.L'idea del film,come gia' detto,era molto originale,ma i fatti narrati presto saranno un pò noiosi e ripetitivi.La seconda parte del film risulta molto pessima rispetto alla prima.All'inizio le vicende erano davvero avvincenti,ma dopo,il film risulta poco convincente sia nei dialoghi che nelle immagini.Tuttavia verso la fine il film ritorna a essere suggestivo grazie ai dialoghi col prete e non solo.Il tema risulta una denuncia contro la falsa religione.Una religione che non ha mai salvato il mondo,e che attraverso i suoi testi sacri,risulta banale.In certi dialoghi si sfiora anche la blasfemia,il professore denuncia la religione ribellandosi attraverso il suo gesto madornale,facendo capire che Dio non si manifesta attraverso i libri e che tutta la religione non è che una futilita'.Il film ha pochi dialoghi interessanti e una buona fotografia solo in certe parti della pellicola.Il tutto risulta poco coinvolgente,soprattutto la parte centrale del film,ma quello che rende il film affascinante solo le idee e le denunce contro la religione.Anche la performance degli attori non risulta granché.

Voto:2/5 
 

02 marzo 2010

Christiane F. - Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino(Uli Edel 1981)

Genere:Drammatico-autobiografico
124 min
Germania
Con:Natja Brunkhorst,Thomas Haustein,Jean Khupal,Rainer Wiolk,David Bowie,Christiane Reichelt
Musiche di David Bowie
Scritto da Herman Weigel
Diretto da Uli Edel

Il film è un'autobiografia di Christiane Vera Felscherinow,presa dal libro con le interviste rilasciate da lei stessa nel carcere di Nevkill,durante il processo per spaccio e consumo di stupefacenti.Nel film a differenza del libro,sono state tagliate molte scene.La prima cosa che fà il libro è di raccontare la famiglia con un padre molto violento e l' infanzia di Christiane abbattuta dal divorzio dei genitori.Mentre il film inizia con un padre quasi inesistente,e con la sorella che sceglie di andare a vivere con lui lasciando Christiane da sola con la madre e il suo nuovo compagno.Christiane cosi' frustrata da tutto,inizia ad uscire con la sua migliore amica.Da qui inzierà a frequentare la discoteca piu' famosa di Berlino,il Sound,facendo delle brutte conoscenze e avendo contatto con la droga.Lei che si sentiva una persona molto forte,invece cade subito dentro il tunnel capendo che non è facile uscirne.Il regista riesce davvero a far percepire allo spettatore lo squilibrio e il degrado sociale degli anni del muro a Berlino.La pellicola riesce a sconvolgere lo spettatore,molto irritante e con una fotografia davvero deprimente.Uli Edel riesce quasi a far rivivere quegli anni,ovviamente non con molto entusiasmo visto la gioventù allo sbando e una società sempre più depravata.I temi di questo film sono davvero molto forti e pesanti;i giovani dello zoo al costo di avere qualche soldo per mantenersi la droga erano pronti a fare di tutto:prosituzione,donare il sangue(nonostante le carenze vitali fisiche).A Christine morirono 3 dei suoi,di overdose,tra cui una delle sue migliori amiche.Ancora oggi si dice che Christiane non sia riuscita a smettere nonostante tutto.Nel film come attrice troveremo anche una sua vera amica.Il famoso zoo trovatosi nella stazione ad est di Berlino,ancora oggi si dice che sia molto desolante specialmente di notte.Molto emblematica la scena del film dove i ragazzi guardano La terra dei morti viventi,ovviamente il regista ha voluto fare un parallelelismo.Il regista riesce a trasmettere lo squallore della triste storia di Christine risultando una pellicola piu' forte di Traispotting e sfiorando addirittura Larry Clark anche se il tema è diverso.La performance degli attori aiuta al film ad essere ancora piu' interessante,a questo ovviamente si aggiunge un'ottima fotografia e una buona sceneggiatura.Stupenda la performance di Natja Brunkhorst nei panni di Christiane.Un film impeccabile su un tema molto forte non di facile digeribilità.
Voto:3 ½/5